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La capitale dell’Italian food
Successo per ALMA VIVA 2013, The Italian Culinary Festival della Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno (Parma). E su questo successo nessuno aveva dubbi. L’evento si lega ad una delle scuole più autorevoli di cucina, fondata da Gualtiero Marchesi nome (quasi) indiscutibile della cucina italiana nel mondo.
Diciamo “quasi” per le critiche subite nel 2011 a causa dei panini Adagio, Minuetto e Vivace, firmati per Mc Donald’s, mossa ritenuta da larga parte della stampa di settore un tradimento, ma giustificato da Marchesi come un tentativo di far penetrare nella mecca del food giovanile, qualcosa di nuovo e buono.
Ma lasciando da parte questa parentesi (o magari scivolata) di Marchesi, è indubbio il valore riconosciuto internazionalmente di questo chef e dei corsi da lui creati. Alma Viva 2013 è stata un’emanazione della scuola di Marchesi: l’evento ha fatto interagire il mondo della gastronomia mettendo insieme tutte le figure della ristorazione: cuochi, pasticceri, sommelier, giornalisti, direttori di scuole internazionali, manager, accademici, rappresentanti di grandi aziende, produttori.
I partecipanti, passando dal cibo di strada nel cortile interno della scuola, per convegni e talk show, hanno respirato aria di rinnovamento. Come spiega alla stampa Andrea Sinigaglia (Executive Manager di ALMA) “oggi il vero lusso è potersi fermare e riflettere. ALMA non è soltanto la casa dei cuochi, ma un luogo di dibattito, uno spazio fisico e intellettuale dove dare voce ad alcuni tra i più autorevoli rappresentanti della Food Industry internazionale. Questa è l’essenza della nostra scuola, dove possiamo mettere insieme visioni così diverse per fare sistema”.
Ciò che preme sottolineare, portando l’esempio di questa manifestazione e di questa scuola, è la centralità, oggi, della formazione professionale, dell’aggiornamento continuo, e delle possibilità di essere un “sistema” Italia nel settore gastronomico da portare all’estero. E a tal proposito, Parma, e l’Emilia tutta, sembra (ri)appropriarsi, in incontro con la vicina Milano, del ruolo di capitale del mangiare italiano. Pensiamo al Pizza World Show, fiera 100% dedicata alla pizza; pensiamo a Cibus, pensiamo al progetto Fico di Farinetti a Bologna. E siccome l’Italia è tutta “grande e bella” nella gastronomia, l’invito è prendere esempio da Milano e Parma, affinché altre realtà e luoghi diventino strategici e capaci di sinergia.
05/07/2013
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